Primavera è...
Mettermi sotto il gazebo in giardino, sul tavolo in legno, posizionando la panca in modo da essere illuminata dalla luce del sole. Portare con me il Mac, la Moleskine e la penna: un random dei Cure di sottofondo mentre scrivo senza accorgermi che le pagine da una diventano due, tre, quattro. Lasciare libero in giardino il mio fantacane che rotola allegramente sull'erba, corre avanti e indietro, impedisce il passaggio a mia cugina che tenta di percorrere il vialetto di casa, sgranocchia ogni ramoscello di cui riesce ad entrare in possesso. Interrompere più volte una frase a metà, rivolgendo lo sguardo al sole a occhi socchiusi, in uno stato di grazia mentre mi lascio avvolgere dalla luce e dallo scintillio dei ricordi che evoco mentre scrivo.
Eppoi...
Eppoi appoggiare la testa sulle braccia incrociate appoggiate al tavolo, pensando che mica mi addormento, è troppo scomodo per... addormentarmi... posizione... scomoda... voglio un... cuscino... ma non... mi... sto addormentando... è solo... beatitudine... primavera...
Riaprire gli occhi di soprassalto dopo quasi venti minuti mentre Robert Smith canta I don't care if monday's blue, tuesday's gray and wednesday too, thursday I don't care about you, it's friday I'm in love, rendendomi conto che sono terribilmente in ritardo e che rischio di arrivare nello studio del sindaco con il segno stropicciato della felpa sulla pelle del viso e che no, non sarebbe proprio professionale e ohmmioddio datemi un caffè forte e il dono di cambiarmi i vestiti in sessanta secondi netti.
-.-'''
Mettermi sotto il gazebo in giardino, sul tavolo in legno, posizionando la panca in modo da essere illuminata dalla luce del sole. Portare con me il Mac, la Moleskine e la penna: un random dei Cure di sottofondo mentre scrivo senza accorgermi che le pagine da una diventano due, tre, quattro. Lasciare libero in giardino il mio fantacane che rotola allegramente sull'erba, corre avanti e indietro, impedisce il passaggio a mia cugina che tenta di percorrere il vialetto di casa, sgranocchia ogni ramoscello di cui riesce ad entrare in possesso. Interrompere più volte una frase a metà, rivolgendo lo sguardo al sole a occhi socchiusi, in uno stato di grazia mentre mi lascio avvolgere dalla luce e dallo scintillio dei ricordi che evoco mentre scrivo.
Eppoi...
Eppoi appoggiare la testa sulle braccia incrociate appoggiate al tavolo, pensando che mica mi addormento, è troppo scomodo per... addormentarmi... posizione... scomoda... voglio un... cuscino... ma non... mi... sto addormentando... è solo... beatitudine... primavera...
Riaprire gli occhi di soprassalto dopo quasi venti minuti mentre Robert Smith canta I don't care if monday's blue, tuesday's gray and wednesday too, thursday I don't care about you, it's friday I'm in love, rendendomi conto che sono terribilmente in ritardo e che rischio di arrivare nello studio del sindaco con il segno stropicciato della felpa sulla pelle del viso e che no, non sarebbe proprio professionale e ohmmioddio datemi un caffè forte e il dono di cambiarmi i vestiti in sessanta secondi netti.
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